RIUNIRE OGNI SINGOLA LOTTA SOTTO LE BANDIERE DELL’ANTICAPITALISMO


Volantino per lo sciopero generale contro la finanziaria e la guerra del 28 novembre e il corteo del 29

BRING EVERY SINGLE STRUGGLE UNDER THE BANNERS OF ANTICAPITALISM – Leaflet for the general strike against the budget law and the war on 28 November and for the demonstration on the 29th. English translation below.

La guerra e la crisi si affrontano rompendo la pace sociale per difendere gli interessi di classe, a partire dalle condizioni concrete di ciascuno, ma mettendo al centro la critica e la pratica della lotta al sistema capitalista nel suo complesso. 

Non esiste uno Stato equo, un ordine costituzionale da difendere, una pace giusta da costruire. Contro la guerra, le politiche che la preparano e i sacrifici imposti dall’economia di guerra, esiste una sola risposta: la lotta della classe dei lavoratori, precari e disoccupati, sviluppata nella prospettiva unitaria di opposizione al sistema capitalista.

Difendere gli interessi di classe schierandosi sull’unica piattaforma realistica, quella della lotta al capitalismo. Solo su questa base concreta le mobilitazioni e i conflitti potranno avanzare. 

Non farti ingannare dalle illusioni riformiste: alti salari, diritti per tutti, giustizia sociale, nazionalizzazioni, vera democrazia, pace tra i popoli… sono utopie impossibili nel sistema dello sfruttamento e della guerra. Nel capitalismo c’è spazio solo per i loro profitti, non per i nostri bisogni. 

Lottiamo per difendere i nostri interessi e bisogni, consapevoli che la loro piena realizzazione implica il superamento del sistema nel suo insieme. Cambiare tutto significa abbattere l’ordine di cose esistenti, non riformarlo.

Partire dalle lotte reali, costruire autorganizzazione di classe e radicare in essa l’istanza anticapitalista. È a  partire da questi passaggi che va costruita l’organizzazione di classe. 

I compagni del Laboratorio Internazionalista, http://www.interlab.blog

BRING EVERY SINGLE STRUGGLE UNDER THE BANNERS OF ANTICAPITALISM

War and crisis must be confronted by breaking social peace in order to defend class interests, starting from each person’s concrete conditions while placing at the center the critique and practice of struggle against the capitalist system as a whole.

There is no fair State, no constitutional order to defend, no just peace to build. Against war, the policies that prepare it, and the sacrifices imposed by the war economy, there is only one response: the struggle of workers, the precarious and the unemployed, developed within a unified perspective of opposition to capitalism.

Defending class interests means taking a stand on the only realistic platform: the fight against capitalism. Only on this concrete basis can mobilizations and conflicts advance.

Do not be deceived by reformist illusions: high wages, rights for all, social justice, nationalizations, real democracy, peace among peoples… these are impossible utopias within a system built on exploitation and war. Under capitalism there is room only for their profits, not our needs.

We struggle to defend our interests and needs, aware that their full realization requires overcoming the capitalist system in its entirety. Changing everything means dismantling the existing order, not reforming it.

Start from real struggles, build class self-organization, and root within it a clear anticapitalist direction. From these steps, class organization can be built.

The comrades of Laboratorio Internazionalista — http://www.interlab.blog


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