Una posizione dall’Iran.

Pubblichiamo qui di seguito la presa di posizione di alcune organizzazioni della sinistra comunista iraniana sul conflitto fra Israele e Iran. Nel frattempo la situazione è evoluta ma la sostanza non cambia. Ciò che risalta è la centralità della lotta alla propria borghesia e ai suoi corposi e consolidati interessi capitalistici e dei relativi legami internazionali, che pur in una posizione di relativa debolezza la vede partecipe di questa guerra. Natura altrettanto imperialista e controrivoluzionaria del suo contendente diretto israeliano impegnato in una guerra di sterminio e pulizia etnica verso il popolo palestinese.
La guerra imperialista si connota quindi come la massima espressione della natura controrivoluzionaria ed antiproletaria verso la nostra classe degli interessi borghesi comunque vestiti o propagandati. Le masse proletarie e degli sfruttati tutti sono al contempo ostaggi ed obiettivi sacrificabili agli scopi pianificati della guerra stessa al livello tecnologico moderno.
Si tratta di uscire dalla falsa contrapposizione che danno le diverse borghesie in lotta fra loro, chi nella posa della difesa democratica dall’aggressione, chi nella posa antimperialista pur nelle tonache del Mullah.
Sottrarsi a ciò vuol dire rimettere al centro gli interessi strategici di classe. La guerra imperialista è la condizione con cui sia il conflitto di classe che le avanguardie comuniste di devono misurare. Non si può aggirare questa condizione. La lotta per un programma che faccia propri gli interessi immediati di classe e li ricolleghi alla prospettiva di costruzione strategica di un’alternativa al sistema della borghesia e del capitalismo costituisce l’unica possibilità reale del proletariato internazionale di sfuggire al ruolo di pedina sacrificabile e massacrabile nei conflitti imperialisti e di massa da sfruttare fino all’osso nei momenti di “pace imperialista”.
Invitiamo a seguire questi compagni sui loro siti e su https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/materiali/iran-materiali/
Dichiarazione del Consiglio di Coordinamento delle Forze di Sinistra e Comuniste Iraniane:
No alla guerra reazionaria di Israele e del regime islamico
17 giugno 2025
L’attacco israeliano di venerdì 13 giugno ha colto di sorpresa il regime islamico, proprio mentre si preparava a partecipare al sesto round di negoziati con gli Stati Uniti a Mascate, previsto per domenica. La strategia infondata di deterrenza nucleare del regime—costruita al costo di centinaia di miliardi di dollari e della miseria economica di decine di milioni di iraniani—è crollata. Dopo lo shock iniziale, che ha colpito l’intero regime a causa della perdita di alti comandanti dei Pasdaran e del settore nucleare, i governanti islamici hanno iniziato da ieri notte a lanciare attacchi missilistici contro Israele.
Tuttavia, come finirà questa guerra—soprattutto considerando che la classe dirigente islamica ha legato fin dall’inizio la propria legittimità alla distruzione di Israele—insieme alla risoluzione finale della questione nucleare (il cui conto alla rovescia è iniziato con la recente riunione del Consiglio dei Governatori dell’AIEA), potrebbe facilmente diventare l’asse di dispute interne e di profonde spaccature all’interno del regime.
Come era evidente prima, e come è stato riconfermato dall’inizio degli attacchi israeliani di ieri, la maggioranza del popolo iraniano non starà con il regime islamico in nessuna guerra. La vera guerra del popolo iraniano è la lotta contro l’intero regime islamico, volta al suo rovesciamento rivoluzionario. Questa lotta è iniziata nel dicembre 2017 e ha proseguito con l’omicidio di Mahsa Amini e il movimento rivoluzionario del 2022. Dal punto di vista del regime, la vera minaccia alla sua esistenza non è Israele, ma il popolo iraniano. Per questo, il regime islamico cercherà di sfruttare l’attacco israeliano a proprio vantaggio per reprimere i vari movimenti sociali e di classe in corso, che erano attivi anche prima dell’assalto israeliano.
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Non è un segreto che il regime israeliano razzista—che nega a milioni di persone a Gaza l’accesso a cibo, medicine e bisogni vitali di base, e il cui Primo Ministro Netanyahu è oggetto di mandati di arresto internazionali per genocidio—sia un alleato e amico dei fascisti monarchici e di Reza Pahlavi, e non del popolo iraniano. Il regime fascista israeliano e il regime islamico si legittimano a vicenda e continuano il loro dominio criminale indicandosi l’un l’altro. Entrambi sono nemici dei lavoratori, delle masse sfruttate e di qualsiasi forma di progresso e libertà nella regione.
Senza dubbio, questa guerra non porterà le masse iraniane—determinate a liberarsi dell’intero sistema islamico, corrotto e criminale—all’inazione. I movimenti sociali e di classe in Iran, in collaborazione con le forze di sinistra e comuniste e con le organizzazioni progressiste, troveranno il modo di continuare la loro lotta contro il regime islamico, contro Israele e contro i suoi alleati monarchici.
Abbasso la Repubblica Islamica capitalista
Viva la libertà – Viva il socialismo
Consiglio di Coordinamento delle Forze di Sinistra e Comuniste Iraniane
Sabato 14 giugno 2025
Firmatari:
• Unità dei Lavoratori Socialisti
• Partito Comunista dell’Iran
• Partito Comunista Operaio dell’Iran – Hekmatista
• Organizzazione della Via dei Lavoratori
• Organizzazione dei Fadaian (Minoranza)
• Nucleo della Minoranza
